Vannoccio Biringucci nacque a Siena nel 1480 e fu un maestro
artigiano nella fusione e nella metallurgia. Si formò viaggiando per l’Italia e
in Germania. Al suo ritorno ,nel 1513, diresse una miniera a Boccheggiano, successivamente
lavorò all’arsenale di Venezia e alla zecca di Siena. Nel 1538 gli venne
offerto il ruolo di direttore della fonderia apostolica e dell’arsenale papale.
Effigie al Museo della Specola (Firenze)
Nel 1540 venne pubblicata De la Pirotechnia, conosciuta
per essere il primo trattato sul mondo della metallurgia. L’opera è suddivisa
in 10 libri, illustrati da 94 xilografie, e tratta in primo luogo i
principali minerali: l'oro, l'argento, il rame, il piombo, lo stagno ed
il ferro. L’intenzione di Biringucci è quella di riferire dirette e
personali esperienze sulla natura delle cose, tralasciando tutte le indicazione
non direttamente verificate sul campo.
Un’importante novità è rappresentata da informazioni sulle
operazioni di assaggio dell'oro e dell'argento, della forgiatura, della distillazione e
della costruzione di specchi e ceramiche. L'opera tratta, poi, i semi-minerali (come
il mercurio o lo zolfo), e successivamente l'analisi e la
preparazione dei minerali sia per la fusione che per l'impiego per esplosivi.
Essa costituirà un’importante fonte di Georg Agricola per il De Re Metallica.
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