1720-22: René-Antoine de
Ferechault de Réamur, pur non essendo uno specialista di metallurgia, presenta
una serie di memorie all’Académie des Sciences di Parigi sulla produzione della
ghisa e dell’acciaio.
1740: Benjamin Huntsman mette a
punto un nuovo sistema di produzione dell’acciaio fuso per mezzo del calore
intenso prodotto dalla combustione del coke con insufflaggio forzato d’aria.
1747: Prima menzione scritta dell’impiego
del coke nella fabbricazione della ghisa.
1760: In Inghilterra sono in
funzione solo 17 altoforni a coke.
1760-70: In Inghilterra vengono
costruiti altri 14 altoforni a coke.
1770: L’altoforno a coke delle
ferriere di Carron è dotato di un mantice a vapore.
1775: In Scozia si costruisce l’ultima
fornace a carbone di legna.
1776: a Coalbrookdale la ghisa
viene affinata in forni a reverbero.
1783: Henry Cort brevetta il
puddelling e le successive operazioni di laminazione dei lingotti di acciaio prodotti.
Con il laminatoio di Cort, azionato a vapore, si ottiene una produttività di 15
volte superiore a quella dei metodi tradizionali al maglio.
1788: Sono necessarie sette tonnellate di carbone per produrne una di
ghisa.
1790: Gli altiforni a coke in
Inghilterra ammontano a 81; i forni a legna scendono a 25. La produzione di
ghisa si concentra nelle regioni dei bacini carboniferi.
1806: La produzione inglese di ghisa
quadruplica rispetto al 1788.
1810: Sono necessarie cinque
tonnellate di carbone per produrne una di ghisa.
1812: Le esportazioni di acciaio
inglese superano le importazioni (soprattutto di acciaio svedesi in lingotti).
1828: Nielsen perfeziona un
metodo di preriscaldamento dell’aria insufflata nel forno a coke, aumentandone
l’efficienza.
1840: Il rapporto coke/minerale
di ferro, nell’altoforno, si riduce all’unità. Con 3,5 tonnellate di carbone se
ne produce una di ghisa.
1855: Bessemer inventa il
convertitore per la trasformazione della ghisa in acciaio che brevetterà nel
1860.
1871: L’industria siderurgica
inglese assorbe il 25% dell’energia prodotta con il vapore.